Scuole, 3,1 miliardi di euro per la messa in sicurezza e l’efficientamento
Ecco i criteri di assegnazione delle risorse che saranno suddivise tra gli enti locali sulla base del numero degli studenti e degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico.
Edilizia scolastica: i criteri di riparto delle risorse
Le risorse, nel limite massimo di 90 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 e di 225 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2034 per un totale di 3,1 miliardi di euro, sono assegnate sulla base del:
– numero degli studenti delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado presenti in ciascuna provincia e città metropolitana, nella misura del 50%;
– numero edifici pubblici adibiti ad uso scolastico per scuole secondarie di secondo grado presenti nelle province e città metropolitane, nella misura del 50%.
Dopo l’assegnazione delle risorse, gli enti locali dovranno inviare al Ministero dell’istruzione l’elenco degli interventi che intendono realizzare nei limiti delle risorse.
Sarà data priorità agli interventi:
– nell’ambito della programmazione triennale 2018-2020;
– nell’ambito degli interventi resisi necessari a seguito di verifiche di vulnerabilità sismica già espletate sugli edifici ricadenti nelle zone sismiche 1 e 2;
– nell’ambito degli interventi resisi necessari a seguito delle indagini diagnostiche su solai e controsoffitti;
– nell’ambito di ulteriori interventi urgenti per garantire l’agibilità delle scuole e il diritto allo studio in ambienti sicuri.
Risorse per le scuole: le modalità di rendicontazione
Le erogazioni in favore degli enti locali beneficiari saranno suddivise in base al procedere dei lavori; fino al 20% del finanziamento, a richiesta dell’ente locale beneficiario.
La restante somma sarà liquidata in base degli stati di avanzamento lavori e alle spese maturate dall’ente fino al raggiungimento del 90% della spesa complessiva al netto del ribasso di gara.
Il residuo 10% sarà liquidato a seguito dell’avvenuto collaudo e/o del certificato di regolare esecuzione.
Le economie di gara saranno destinate a ulteriori interventi che dovranno essere autorizzati con apposito decreto del Ministro dell’istruzione.
(fonte Edilportale)