UNACO contraria alla proroga breve per il Superbonus

UNACO non approva l’intervento del Ministro Franco sull’intenzione di concedere poco tempo alla proroga per il Superbonus, poiché arriva a poche ora da un intervento del Presidente Draghi tutt’altro che chiaro sugli estimi catastali, sul quale ci trova d’accordo sul principio di razionalizzazione, anche se non in questo particolare momento storico, in quanto si rischia sfiduciare i mercati per gli investimenti sul settore. In ogni caso ci riserviamo di dare la nostra valutazione una volta acquisite notizie di dettaglio.

Riteniamo quindi che sia stata assunta una posizione intempestiva e potenzialmente dannosa per un settore, come quello dell’edilizia in generale, che in questi mesi accenna a un’ottima ripresa, non solo grazie al noto “effetto rimbalzo dell’economia post-pandemia” – che comunque tenderà ad attenuarsi nei prossimi mesi – ma anche grazie all’impiego di fondi per i lavori sulle tratte autostradali, alle infrastrutture quali ponti e gallerie, alle strade ed acquedotti sbloccati negli ultimi mesi e, nell’ultimo anno e mezzo, anche all’avvento del Superbonus e, ci auguriamo, prossimamente dai fondi disponibili sul PNRR.

Riteniamo che una proroga breve, abbia come conseguenze speculazioni e forti distorsioni di mercato;  chiediamo quindi una proroga strutturale della misura o quanto meno molto consistente.

Siamo convinti che in Italia, dove oltre l’80% dei cittadini è proprietario di appartamenti, l’efficientamento sia una priorità sia per la riduzione dei consumi, visti i recenti incrementi dei prezzi delle fonti energetiche, sia per il non poco trascurabile comfort abitativo.

Il settore edile, in questo modo, azzererebbe quasi totalmente il lavoro sommerso, creerebbe centinaia di migliaia di nuovi e strutturali posti di lavoro e aumenterebbe il fatturato delle aziende edili nel settore dei lavori di ristrutturazione almeno del 400%, con quello che ne consegue per l’indotto che è notoriamente accreditato di 3,5 volte il fatturato dell’edilizia.

Infatti, con la proroga avremmo nelle stesse proporzioni: l’incremento delle imposte dirette rinvenienti dall’incremento di fatturato, incremento delle imposte indirette, frutto delle nuove assunzioni, un raffreddamento della domanda e un conseguente abbassamento dei prezzi delle materie prime e la possibilità nel breve medio periodo di formare la necessaria manodopera sempre più irreperibile.

Di fatto la misura è molto sostenibile, poiché stimiamo un costo per l’erario di solo un terzo dei fondi messi a disposizione per il Superbonus.

 

Il Presidente Unaco
Angelo Grimaldi