Il Denaro del 23/04/2020 – Rassegna Stampa

Edilizia, per l’Inail il contagio è infortunio sul lavoro: le aziende si mobilitano

Unaco, la neonata Unione Nazionale dei Costruttori presieduta dall’imprenditore salernitano Angelo Grimaldi, è la prima a muoversi. Seguiranno gli altri. Dopo l’arrivo della circolare Inail che classifica il contagio da Covid-19 come infortunio sul lavoro l’associazione si è subito messa in moto per chiedere al Governo la modifica di questa interpretazione, che nasce peraltro da una norma del decreto Cura Italia. “La nostra etica e il rispetto per la persona umana e la salute dei nostri collaboratori, va al di sopra e viene prima di ogni dinamica aziendale – spiega Grimaldi – proprio in virtù di questo principio Unaco sente il dovere di inviare una proposta di modifica al Governo, per l’articolo del Cura Italia che classifica come infortunio sul lavoro, l’infezione da Covid-19”. Il presidente va poi oltre. “Il motivo che ci spinge a tale considerazione è che non sarà facile accertare il contagio sul posto di lavoro e addirittura potrebbe essere l’esatto contrario, in quanto l’addetto contagiato, potrebbe contrarre il virus fuori orario e portarlo all’interno dell’ambiente lavorativo e, quindi condizionare fortemente la produzione contagiando i colleghi”. Quello che si chiede all’Inail è di classificare il contagio come normale malattia e derubricarlo dalla casistica degli infortuni. “L’Inail ci assicura che il premio, in ogni caso, non aumenterà ma noi non ne siamo così sicuri e comunque con la legislazione italiana c’è sempre da aspettarsi sorprese – chiarisce Grimaldi – per questo motivo intendiamo portare avanti la nostra proposta. Del resto è quasi impossibile stabilire se un addetto contagiato ha contratto il virus sul luogo di lavoro o nel proprio ambiente familiare”. Unaco ha anche inviato una lettera al presidente della Regione Campania per sottoporgli una serie di proposte utili a rilanciare l’attività delle aziende edili (leggi qui il documento).

fonte Il Denaro